
Come volete bene alla vostra bici? Siete possessivi o distaccati, comprensivi o iper-esigenti?
Ci sono diverse categorie di relazione uomo-bicicletta. Tutto sta nel capire in quale incasellarsi.
Se il vostro sogno è quello di restare sdraiati davanti al caminetto crepitante di uno chalet in montagna, a sussurrare cose dolci alla vostra Pinarello potreste essere quel tipo di ciclista un po’ morboso a cui farà bene, prima o poi, la lettura di certi post pubblicati su http://bikesnobnyc.blogspot.com/ , mirabile esempio di indagine sui popoli e sulle diverse filosofie del ciclismo.
Potreste invece appartenere a quel sotterraneo movimento che professa in forma attiva l’amore universale per la bicicletta. Questa spontanea San Patrignano del Velocipede ha un suo messaggio da portare al mondo: tutte le biciclette hanno diritto ad una seconda possibilità. Per questo siete pronti ad accogliere sempre nuovi esemplari in casa vostra, divenuta ormai una comunità meccanica di recupero. Ne raccattate di impolverate, smontate, umiliate. Vi aggirate smaniosi tra le cantine degli amici e le discariche più alla portata. Sapete illuminarvi parlando di “restauro conservativo” da apportare a una vissuta bici da fornaio che sì, manterrete arrugginita, ma imprigionando la patina ocra sotto un sapiente velo di vernice trasparente. Fuori i fazzoletti.
Spero non alimentiate per contro quella barbosa categoria di assuefatti al mercato che perdono ogni sicurezza in sé stessi se non aggiornano continuamente la propria bici da corsa con gli ultimi ritrovati della ciclomeccanica. Se attendete l’appuntamento dell’EICMA di Milano come l’annuale incontro con il Messia, siete messi maluccio. Tenete soprattutto in considerazione il fatto che personaggi ambigui come il sottoscritto sono sempre alla ricerca di gente come voi per fare succosi affari. Impensabile comprare una bici nuova di fabbrica quando in giro è pieno di feticisti smaniosi di dismettere il loro giocattolo usato per ben un anno e mezzo.
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