
Riposta con cura in chissà quale magazzino di Cuneo, è riemersa per mostrare a tutti l'armonia del suo progetto.
Ruotino anteriore che lascia spazio ad un ampio portapacchi, sterzo a braccio, leve dei freni invertite, maniglione posteriore per sollevarla in caso di marciapiedi o altro.
Si tratta del Mod. 51, come mi ha confermato gentilmente Marcello Doniselli, interpellato via e-mail.
Vantava una portata di 70kg, montava una ruota posteriore da 26x1,3/4 e una anteriore da 12 ½ x2 ¼.
E' stata prodotta dal 1951 al 1975 e questa è risalente agli anni cinquanta.
Veniva utilizzata principalmente dai commercianti di alimentari e all'interno di aziende manifatturiere per portare la cassetta deglia attrezzi con il necessario per la manutenzione dei macchinari.
Un gioiello che dimostra, nel caso ce ne fosse bisogno, quanto i costruttori italiani fossero bravi anche nella realizzazione di biciclette cargo.
Parlo all'imperfetto perchè questo genere di bici altrove funziona ancora e ha le sue fette di mercato. In Italia no. Non è sicuramente un fatto di progresso, visto che l'uso delle biciclette da lavoro si registra in Olanda come negli Stati Uniti come in Gran Bretagna.
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