mercoledì 25 maggio 2011

Una bella Doniselli d'epoca

Passando per una delle mie visite di piacere alla Ciclofficina del fidato Mario, mi sono imbattuto in questa stupenda Doniselli da lavoro.
Riposta con cura in chissà quale magazzino di Cuneo, è riemersa per mostrare a tutti l'armonia del suo progetto.

Ruotino anteriore che lascia spazio ad un ampio portapacchi, sterzo a braccio, leve dei freni invertite, maniglione posteriore per sollevarla in caso di marciapiedi o altro.
Si tratta del Mod. 51, come mi ha confermato gentilmente Marcello Doniselli, interpellato via e-mail.
Vantava una portata di 70kg, montava una ruota posteriore da 26x1,3/4 e una anteriore da 12 ½ x2 ¼.
E' stata prodotta dal 1951 al 1975 e questa è risalente agli anni cinquanta.
Veniva utilizzata principalmente dai commercianti di alimentari e all'interno di aziende manifatturiere per portare la cassetta deglia attrezzi con il necessario per la manutenzione dei macchinari. 

Un gioiello che dimostra, nel caso ce ne fosse bisogno, quanto i costruttori italiani fossero bravi anche nella realizzazione di biciclette cargo.

Parlo all'imperfetto perchè questo genere di bici altrove funziona ancora e ha le sue fette di mercato. In Italia no. Non è sicuramente un fatto di progresso, visto che l'uso delle biciclette da lavoro si registra in Olanda come negli Stati Uniti come in Gran Bretagna. 

Semplicemente questo genere di prodotto, così come altre soluzioni di trasporto, è stato mortificato dall'assenza di una seria politica della mobilità. Così, mentre in altri Paesi c'è chi riesce a lavorare e a trasportare merci in ambito urbano con la propria specifica bicicletta, qui si aspetta incolonnati o si parcheggia il furgone in doppia fila con le quattro frecce per consegnare un pacco di pochi centimetri cubi di volume. Chiamatelo progresso, se ci riuscite.

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