giovedì 19 maggio 2011

La bellezza che ci perdiamo

Mi viene un piccolissimo scrupolo. In questo blog si sta parlando poco di biciclette italiane e molto di altri prodotti, prevalentemente anglosassoni (US & UK). Non c'è fretta, recupereremo.
Sarà forse perchè in Italia è difficile uscire dalla logica commerciale che impone prodotti "sicuri" come la bici da corsa e la mtb, mentre il settore delle bici urbane viene abbandonato nel grigiore creativo più completo.

In fondo, lo abbiamo capito fin troppo bene, dalle nostre parti non c'è una filosofia della bicicletta e facciamo poco per coltivarla. Si preferisce titillarsi con il ridicolo culto della superbici, in grado di replicare quelle dei ciclisti professionisti. Il pregiato articolo serve come status e va ostentato con gli amici di pedalata. Poco importa se seduto su una Colnago da 5.000 europoi ci trovi il solito brocco. Sarà pur sempre un brocco deluxe.

Ecco perchè per vedere una bicicletta bella come questa Pashley bisogna al più prendere parte all'Eroica.


Se siete fortunati qualche appassionato inglese si presenterà con una Guv'nor come questa e potrete esaminarla dal vivo. Se invece la cercate nei negozi della vostra città potete scordarvi di trovarla. L'unico tentativo si può fare a Milano, rivolgendovi ad un'azienda che si chiama OGA Srl. Per il resto è diffidenza e misconoscenza.

Pashley è un marchio artigianale inglese che produce molti interessanti modelli, dai tricicli per adulti ai carretti per i gelatai ambulanti. Mi sa che in futuro ci torneremo su perchè alcuni di questi vanno approfonditi.

Intanto la Guv'nor, elegante riproduzione della sportività anni '20, è stata la mia prima fonte d'ispirazione per convertire la mia Cucchietti da corsa, regalatami 25 anni fa. Nella prossima puntata, con orgoglio, vi illustrerò il risultato finale.

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