domenica 17 luglio 2011

Vai Johnny!

Tempo di Tour de France, tempo di cronache da passare col tempo agli annali dell'epica sportiva.
Oltre ad avere registrato l'imprevisto ritardo in classifica di Contador e l'assenza di veri dominatori, le prime due settimane di corsa sono state finora caratterizzate da un numero di cadute impressionante anche per una corsa difficilissima come la Grande Boucle.
Tra queste, quella più assurda ha senza dubbio visto come vittime Juan Antonio Flecha e Johnny Hoogerland, urtati con una sportellata da un auto della televisione francese.
Ad avere la peggio è stato Hoogerland, scaraventato su una recinzione di filo spinato e uscito pieno di tagli dall'incidente.

Se cercate le foto della caduta e delle ferite insanguinate, rivolgetevi altrove. Non è questo il sito che cercate.

A coloro che non sono in vena di efferatezze voglio invece segnalare come lo stoicismo del ciclista olandese, capace di risalire in bicicletta e di concludere la tappa, non sia passato inosservato tra gli appassionati. Le lacrime di dolore e rabbia del portacolori Rabobank hanno fatto il giro del mondo e Hoogerland è già un simbolo di questo Tour 2011.



Prova ne sia la "instant t-shirt" ideata da Stomac of Anger per inneggiare al coraggio e alla caparbietà dell'atleta (oltreché per provare a farci qualche soldino, of course!).
Il racconto sportivo, si sa, ha fame bulimica di personaggi da marchiare a fuoco come eroi.
Anche in questo caso l'ultrainflazionato epiteto è già lì in bella mostra e ne prendiamo atto.
Eroe o no, quella che conta è la dimostrazione di coraggio portata da Hoogerland, davanti alla quale non ci si può che alzare per un applauso convinto.
Kracht Johnny! Ti vogliamo a Parigi.

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