mercoledì 20 marzo 2013

Le buone azioni di London Cycling Campaign

Saranno la crisi, da un lato, e la progressiva presa di coscienza sul fatto che serve una brusca sterzata per non finire nel burrone sociale ed economico, dall'altro lato, ma sta di fatto che succedono cose interessanti in giro per mondo.
Intendo, in questo caso, cose che riguardano i ciclisti e la mobilità intelligiente.

Prendete Londra.
London Cycling Campaign è un'organizzazione no-profit che lavora per dare voce a 11.000 ciclisti urbani orgogliosamente associati. Il diritto a una mobilità sicura sulle due ruote è un cardine della loro azione. Vogliono che la loro città (o meglio megalopoli) diventi più vivibile e pulita. Ci sanno fare e con la loro influenza, cresciuta in anni di attività, hanno contribuito a far raddoppiare gli spostamenti urbani in bicicletta negli ultimi dieci anni.

Le campagne di sensibilizzazione e le provocazioni che portano avanti sono accattivanti. Tra queste una delle ultime è quella che vuole spingere i costruttori di veicoli pesanti a ripensare la progettazione dei mezzi destinati al trasporto di merci in città.

Come spiega un interessante articolo apparso sul sito on-line del Guardian, sono infatti troppi gli incidenti provocati da autocarri che vedono coivolte le biciclette. Basti pensare che il traffico londinese è caratterizzato dalla presenza di un 5% di mezzi di trasporto pesante ma che questo segmento provoca circa il 50% degli incidenti che interessano i ciclisti. Nel 2011 ben 16 di loro hanno perso la vita.

La London Cycling Campaign ha quindi tracciato alcuni suggerimenti per la progettazione dei nuovi veicoli, sintetizzabili come segue:
1 - maggiore superficie vetrata dell'abitacolo per consentire una migliore valutazione del traffico, specie di quello laterale
2 - abbassamento dell'altezza fisica di guida per diminuire la percezione di "onnipotenza" dell'autotrasportatore, salvaguardando il livello di attenzione verso pedoni e ciclisti.

Per meglio spiegarvi queste soluzioni tecniche, ecco un rendering allestito dall'organizzazione che mette a confronto un autocarro tradizionale con quello "dei sogni":

 
Se l'iniziativa vi sembra velleitaria e se credete che sarà ricevuta dai costruttori con un candido sbadiglio, vorrei sottolineare che in passato la politica tambureggiante di London Cycling Campaign è stata fondamentale per far crescere gli investimenti pubblici a sostegno della mobilità in bicicletta dai 2 milioni di sterline del 1990 agli attuali 100 milioni.

Morale: la massa critica fa la differenza e cambiare si può.

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