giovedì 1 settembre 2011

Padanata (poco) competitiva

Il rapporto tra la Lega Nord e il ciclismo meriterebbe ormai l'attenzione di qualche brillante sceneggiatore cinematografico. Messi insieme e bene amalgamati, i momenti paradossali consegnatici in questi anni dalle cronache consentirebbero lo sviluppo di una commedia dai tempi comici incalzanti.

Dalle ormai classiche bandiere con il sole delle Alpi, pronte a impreziosire gli arrivi delle principali corse italiane, fino alla rotonda stradale di Varese, che dai mondiali del 2008 ospita le sagome della nomenklatura leghista in bicicletta, il bouquet di chicche continua incessante a fiorire.

L'ultima è l'ormai celebre Giro di Padania, alias la Corsa Più Pazza Del Mondo.
Va dato atto al suo principale promotore, il senatore cuneese Michelino Davico, di essersi superato. Pensavamo infatti che con la Pedalata Padana 2010, dal Monviso a Venezia, avesse dato fondo a tutta la sua spiazzante creatività. Ebbene, ci sbagliavamo di grosso. Questa nuova trovata, bisogna ammetterlo, tocca vette inesplorate.

 E già perchè far nascere una corsa ciclistica che esalta un "non-territorio", sinonimo di improbabili fremiti di separatismo, rappresenta di per sé stessa un'idea mica da ridere. Ma è nel promuoverla in corrispondenza del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, a mio modesto parere, che c'è del genio.

Dato lo scenario di fondo, è veramente poco edificante la non-chalance con cui le principali istituzioni del ciclismo professionistico hanno avallato il progetto. La Federazione Ciclistica Italiana e l'Unione Ciclistica Internazionale hanno lasciato che lo sport da loro rappresentato venisse strumentalizzato a piacere. Il Giro di Padania figura quindi nel calendario UCI come, ad esempio, la Milano-Sanremo o il Giro di Lombardia (a pensarci bene, altre due corse padane!).

Scontato il colore della maglia che indosserà il leader della classifica. Vi aiuto: non è rossa.

Mentre in tutte le città toccate da partenze e arrivi di tappa fioccano le proteste e le proposte di boicottaggio (eccolo finalmente un segno di unità), la RAI ha già garantito l'adeguata copertura dell'evento. Ci saremmo peraltro stupiti del contrario, perchè sennò che lottizzazione politica è?

Evitando comunque ulteriori polemiche, sforziamoci di cogliere almeno uno spunto propositivo da questo delirio in salsa leghista.
Il Giro di Padania apre le porte alla geografia fantastica applicata alle competizioni ciclistiche. Si cercano fin d'ora volontari organizzatori per il Giro della Regione di Atlantide, per la Settimana Ciclistica di Fantasilandia e per la Quattro Giorni del Pianeta Krypton.

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