venerdì 7 ottobre 2011

CicloZuppe a domicilio?!?

A Portland, quelli di SoupCycle amano definirsi una "small company with big dreams". Bella definizione.
Il loro amore sconfinato per zuppe e minestre si è mosso negli ultimi anni nella stessa direzione di quello per la bicicletta. Alla fine ce l'hanno fatta e la loro passione è diventata una professione.

Sbarellati? Hippy vegetariani? Ricchi di famiglia? Forse, intanto però in tre anni la loro attività ha prodotto questi numeri: 41.000 zuppe biologiche cucinate e consegnate a domicilio, 12.000 miglia di trasporto motorizzato evitati, 55.000 dollari canalizzati verso produttori agricoli locali.

Un loro piccolo grande contributo alla sostenibilità del territorio da cui parte questa idea originalissima e coraggiosa. Con un menù di oltre 50 zuppe, che ruotano seguendo la stagionalità dei prodotti, SoupCycle riesce a sfidare anche la congiuntura economica, grazie a una struttura "minimal" e pragmatica.

Che Portland fosse una vera Mecca per quanti vedono nella bicicletta un modo di essere e di esprimersi, era cosa risaputa. Constatare però che laggiù possono crescere storie d'impresa meravigliosamente folli come questa aiuta l'ottimismo di molti. "Stay hungry, stay foolish" direbbe il vecchio Steve.

Da pedalatore urbano un po' frustrato vi invito quindi a non stupirvi se un giorno dovessi salutarvi per sempre. Nel caso decida di mandare tutto all'aria e di andarmene sappiate che avrò preso con decisione la via dell'Oregon. E' quello l'Eden dove ci ritroveremo in sella al nostro sogno di una avanzata società su due ruote.

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