giovedì 23 agosto 2012

Un airbag per i ciclisti: arriva il casco invisibile

E se il tuo prossimo casco non fosse in realtà...un casco?
Anna Haupt e Terese Alstin credo abbiamo dimostrato con questa loro invenzione cosa significa "pensare differente".

Loro sono due studentesse di design e il "casco invisibile" è il loro compito per un esame.
Basta con i ciclisti champignon. Ora le chiome fluenti tornano libere e casomai d'ora in poi si coprirà il collo.

Avete capito bene. La pensata svedese è quella di delegare ad un collare di stoffa la sicurezza in bicicletta.
Per la verità non c'è solo il lato sartoriale che, come è ovvio, servirebbe a poco.
All'interno del collare c'è molta tecnologia che, possiamo supporre, sia almeno in parte declinata da quella automobilistica.

Lo strumento di protezione è in effetti un vero e proprio airbag per ciclisti.
Per capire esattamente la portata dell'innovazione, guardate questo video di 3 minuti: è razionale ed affidabile, come ci deve attendere da qualunque cosa prodotta in Svezia.




Cerchiamo ora di lavorare con la fantasia.

Scenario 1: in città presto scatta la gara per sfoggiare il collare più cool ed elegante. Fresco di lana per l'estate dello stimato professionista, lana cotta per l'architetta fissata col bio, pelle e borchie per lo studente dall'anima rock. Il prossimo inverno poi, pare andrà molto la versione in pelliccia di muflone.

Scenario 2: il ciclismo agonistico aderisce con entusiasmo e saluta i vecchi caschi. In una tappa torrida di metà luglio il gruppo sgrana tra filari di girasoli e platani ombrosi. Gli spettatori meno aggiornati, a bocca aperta, si chiedono quale drammatico incidente abbia ridotto così i corridori. Mai visti tanti colpi della strega tutti in una volta.

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